Il ''portare'' o ''babywearing'' non è un mezzo di trasporto. E' un modo di vivere. E' un legame speciale che una volta adottato non va piu via. Vi accompagnerà. Anche quando i bambini saranno
piu grandi, anche quando se ne andranno via a studiare. Quel legame rimarrà.
Da un punto di vista etologico i nostri bambini appartengono alla categoria dei ''portati attivi'' per le loro predisposizioni naturali. Ad esempio, la capacità del bambino di stringere i pugni (che consentiva di aggrapparsi alla pelliccia di sua madre per starle sempre addosso). Anche le gambe dei neonati che sono sempre flesse in posizione divaricata-seduta, e sono funzionali alla posizione che assumono quando vengono fatti aderire al corpo della madre per essere portati.
Dopo nove mesi trascorsi nel grembo materno, c'è un solo luogo dove un bimbo appena nato si sente sicuro: le braccia della mamma. Non è difficile, quindi, immaginare quanto gli possa risultare gradito essere ''portato'' da mamma e papà, a stretto contatto di pelle, con un marsupio o una fascia. Un'abitudine, questa, ancora molto diffusa tra diverse popolazioni, ma poco in uso tra Noi. ''Portare'' assicura notevoli benefici sia al bebè, sia ai genitori.
L'uso della fascia permette di ricreare un ambiente simile al grembo materno, in cui il bebè si sente contenuto e rassicurato. Una condizione ancora più importante per i piccoli nati prima del termine o con un cesareo, che ''separa'' in modo brusco mamma e neonato senza dar loro la possibilità di prepararsi al distacco e viverlo con consapevolezza. Offrire al piccolo, subito dopo la nascita, un ambiente quanto più simile a quello uterino, soddisfare il bisogno di vicinanza sono fattori essenziali per una crescita sana sia dal punto di vista psicologico ed emotivo, sia dal punto di vista fisiologico.
Quel contatto che è tanto piacevole e importante per il bebè, regala molte sensazioni positive anche alla mamma e non solo:
I papà di oggi hanno grande responsabilità. Nella società odierna, in cui la famiglia è mononucleare e alle neomamme è venuto a mancare il sostegno un tempo assicurato da mamme, nonne e zie, il supporto del partner è diventato indispensabile.
I CAPRICCI NON CENTRANO
Oggi l'immagine del genitore che porta adosso il proprio piccino può suscitare stupore e commenti un po' dubbiosi. E' probabile che alla mamma venga chiesto se non teme di viziare il bimbo tenendolo sempre in braccio e che le venga consigliato di abituare il piccolo a restare nella sua culla. Ma sono sempre più numerosi gli esperti dell'infanzia che rassicurano i genitori: viziare un neonato non è possibile, i bisogni che lui esprime sono necessità primarie e la vicinanza e il contatto fanno parte di queste esigenze. I genitori che soddisfano il bisogno di contatto nel momento giusto, aiutano il prorio piccino a interiorizzare più facilmente la loro presenza e questo lo rende più sicuro di sé, aperto alle relazioni con gli altri e, quindi, pronto a mettersi alla prova nel mondo.
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